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lunedì 1 dicembre 2008

Papa : Gesù rifiutò di essere un leader politico.

CITTA' DEL VATICANO (30 Novembre) - ''Gesu' rifiuto' il titolo di re quando esso era inteso in senso politico, alla stregua dei capi delle nazioni''.
Lo ha ricordato oggi Benedetto XVI all'Angelus, sottolinenado che questo rifiuto ci e' stato tramandato ''dai Vangeli'' e che ''durante la sua passione'', Cristo rivendico' invece ''una singolare regalita' davanti a Pilato'' con la dichiarazione ''il mio regno non e' di questo mondo'' che fa riferimento alla potesta' di Dio Padre, ''il quale governa tutte le cose con amore e con giustizia''. E ''ha affidato al Figlio la missione di dare agli uomini la vita eterna amandoli fino al supremo sacrificio, e nello stesso tempo gli ha conferito il potere di giudicarli, dal momento che si e' fatto Figlio dell'uomo, in tutto simile a noi''.
Il riferimento, ha siegato il Papa, e' al giudizio finale descritto dall'evangelista Matteo con ''immagini semplici e linguaggio popolare'', ma il cui messaggio ''e' estremamente importante: e' la verita' sul nostro destino ultimo e sul criterio con cui saremo valutati'', che e' quello dell'amore. L'ultimo giorno Gesu' dira' infatti, secondo il Vangelo, ''ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto''.
Una pagina, ha sottolineato il Pontefice che ''fa parte della nostra civilta' e ha segnato la storia dei popoli di cultura cristiana: la gerarchia di valori, le istituzioni, le molteplici opere benefiche e sociali''. ''In effetti - ha osservato Ratzinger - il regno di Cristo non e' di questo mondo, ma porta a compimento tutto il bene che, grazie a Dio, esiste nell'uomo e nella storia''.

Fonte :

http://www.repubblica.it/

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