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lunedì 29 giugno 2009

5.000 volte Grazie!!!

Il blog del Gruppo Itaca tocca oggi le 5.000 visite.
A tutti Voi che ci seguite, sostenete, aiutate in tutto questo...
Grazie..Grazie..Grazie..Grazie!!

Ps: Commentate! Commentate! Commentate! Commentate!

giovedì 25 giugno 2009

Neda, la ragazza uccisa a Teheran diventa il simbolo della rivolta.


Il video della sua morte ha fatto il giro del mondo.
I jeans, le scarpe da ginnastica, la maglietta nera, il sangue che le imbratta il viso, le urla di chi le tiene la testa mentre lei muore.
Neda, la ragazza uccisa da un miliziano mentre manifestava insieme al padre nelle vie di Teheran è diventata il simbolo della rivolta dell'opposizione iraniana. Sul web, fra blog, siti, social network si accumulano in queste ore i messaggi in cui si fa il suo nome. Quasi tutti accomunati da una certezza: "Non sei morta invano".
Neda è già diventata il simbolo delle proteste in atto a Teheran e sotto a quella foto, pubblicata da vari blogger, si moltiplicano i messaggi. "Neda è morta con gli occhi aperti, facendo vergognare noi che viviamo con gli occhi chiusi"; "Neda non ti dimenticheremo, non sarai morta invano"; "Neda riposa in pace, il mondo piange nel vedere il tuo ultimo respiro, ti ricordiamo, non sei morta invano"; "Pietà per questa ragazza innocente, sarà un simbolo per noi".

“Neda aveva i nostri jeans, le nostre magliette. Abbiamo visto in lei le nostre sorelle, le nostre compagne, noi stessi. Con lei abbiamo visto per la prima volta morire una donna libera..."
(Messaggio di Giuseppe Bonura sul sito de l’Unità)

«...Io sono qui, viva, e a essere uccisa è stata mia sorella. Sono qui a piangere mia sorella morta tra le braccia di mio padre. Io sono qui per raccontarvi quanti sogni coltivava mia sorella... Io sono qui per raccontarvi quanto fosse una persona dignitosa e bella, mia sorella...Sono qui per raccontarvi come mi piaceva guardarla quando il vento le agitava i capelli... Quanto volesse vivere a lungo, in pace e in eguaglianza di diritti.... Di quanto fosse orgogliosa di dire a tutti, a testa alta, “Io sono iraniana”... Di quanto fosse felice quando sognava di avere un giorno un marito con capelli spettinati, di avere una figlia e di poterle fare la treccia ai capelli e cantarle una ninna-nanna mentre dormiva nella culla. Mia sorella è morta per colpa di chi non conosceva la vita, mia sorella è morta per un'ingiustizia senza fine, mia sorella è morta perchè amava troppo la vita...Chiunque leggerà questa mia lettera, per favore, accenda una candela nera con un piccolo nastro verde alla base e ricordi Neda e tutti i Martiri di queste giornate, ma quando la candela si sarà spenta non dimenticatevi di noi, non lasciateci soli..».

Post scritto da Antonello.

sabato 20 giugno 2009

Stop all'abbandono!


Ogni anno l'abbandono degli animali domestici, tocca il suo punto massimo durante la stagione estiva.
Perchè?
La prima risposta che verrebbe da darci; le vacanze.
Ma siamo veramente così egoisti?
Siamo veramente capaci di sbarazzarci di "un amico"?
Di non guardare oltre che ai soli nostri interessi?

Sono diverse le attività di sensibilizzazione che vengono mosse durante questa "stagione dell'abbandono".

Purtroppo, ancora, sono ancora tanti i casi, e sempre più animali abbandonati, trovano la morte su "strade sconosciute".
Allora bisogna lottare uniti e DENUNCIARE ognuno di questi crimini.

Di seguito un video molto forte:

Clicca qui!!!


Legge:

Sentenza della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione n. 2376 ( 2 marzo 1999).

Se un cane gettato fuori da una macchina segue la vettura, questa è la prova che il conducente è proprietario del cane. Così ha sentenziato la Suprema Corte affermando che non serve la prova della "domesticità" del cane per indicarne la proprietà. Basta aver accertato che l'animale veniva trasportato a bordo dell'autovettura e che una volta gettato fuori tentava di rincorrerla.

domenica 14 giugno 2009

Ho dipinto la Pace.

Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

T. Sorek

mercoledì 10 giugno 2009

Artisti Uniti per l'Abruzzo!


Un pò in ritardo, ma con lo stesso entusiasmo, pubblichiamo questo post per promuovere, nel nostro piccolo, un gesto così nobile; Artisti Uniti per l'Abruzzo.

Di seguito, parte della rassegna stampa che potrete trovare all'indirizzo http://www.domani21aprile2009.it/ :


"Il 21 aprile 2009 è stato un giorno importante per la musica italiana: cinquantasei tra i più grandi artisti della nostra storia recente, presente e futura si sono ritrovati alle Officine Meccaniche di Milano per registrare una canzone tutti insieme, “Domani 21/04.09”.
Lo scopo di “Domani 21/04.09 - Artisti uniti per l’Abruzzo” è raccogliere fondi per sostenere gli interventi di ricostruzione, consolidamento e restauro del Conservatorio “Alfredo Casella” e della sede del Teatro Stabile d’Abruzzo dell’Aquila.
La prima telefonata è stata quella tra Lorenzo e Giuliano dei Negramaro, nel giro di pochi minuti si è unito Mauro Pagani e in poche ore la rete si è allargata fino a raccogliere l’adesione immediata di Caterina Caselli e Marco Sorrentino, cantanti, musicisti, band, manager, discografici, tecnici e di tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto."




lunedì 8 giugno 2009

Aiutiamo Dawson a ritrovare il suo Crick!


Scoperta finalmente l’origine della famosa serie televisiva “Dawson’s Creek”; tutto partì qualche anno fa, quando, in una sera buia e tempestosa, il giovane Dawson bucò una ruota della sua auto.

Preso dallo sconforto e giustamente adirato aprì il cofano della macchina per prendere il crick e sostituire la gomma ma, con sua grande sorpresa, non lo trovò.

Da allora è iniziata l’epopea di questo giovanotto americano che sta girando mari e monti alla ricerca di questo dannato crick…la ricerca sta avendo luogo anche attraverso il telefilm.

Purtroppo la traduzione in italiano ne ha un pò alterato il senso; infatti, nei dialoghi originali si può capire in pieno lo sforzo che stanno facendo gli amici per ritrovare l’arnese:

“è chissu ‘u crìck i Dawson?? ….no??!?!! e mò chini c’u dìcia?!!?!”.

Questo post vuole essere un appello affinché possa partire una vera e propria gara di solidarietà per dare conforto al tormento di questo povero ragazzo.

Aiutiamolo.


Pazzo Post realizzato da: Antonello

giovedì 4 giugno 2009

Filomena vive..

Oggi ricorre il quarto compleanno in cielo di Filomena De Luca, una solare ragazza di Vaccarizzo che il 4 Giugno di quattro anni fa, volò in cielo a seguito di un incidente stradale tra il suo scooter ed un autobus di linea, sulla rampa di raccordo che collega Viale Giacomo Mancini all’autostazione.

Ieri sera a casa sua si è tenuta una veglia di preghiera organizzata dai genitori e da Padre Gerardo, che ha visto partecipi molti abitanti del paese, amici ed i giovani dell’OIC Taverna e del Gruppo Itaca.

Un commovente messaggio di forza, di fede e di speranza quello trasmesso dal papà Carlo, dalla mamma Marinella e dal fratello Giuseppe; un messaggio che scuote gli animi e resta impresso in fondo al cuore:
Filomena Vive..

Questo è ciò che riecheggia in ognuno di noi mentre ascoltiamo le parole di mamma Marinella che dice..
“Ci sono dei momenti di buio assoluto in cui ci si sente incapaci si sopportare una realtà tanto tragica, ma questo senso di smarrimento ed impotenza è sopraffatto dalla certezza che Filomena sia al nostro fianco Sempre e Ovunque”.

Gli occhi luminosi e sorridenti di Giuseppe che ci racconta dell’amore della sorella per lo Scarabeo 125, del viaggio del padre fino a Roma per andarlo a comprare, di quel parabrezza e del bauletto che proprio non le piacevano..
“papà sono brutti, toglili per favore….”.

I ricordi di papà Carlo: la PostePay per il gusto di toglierla fuori dalla tasca per pagare, la pista riprodotta davanti casa per far esercitare Filomena per gli esami del patentino, i quiz fatti sulla spiaggia da autodidatta, il giorno degli esami di guida.

Carlo che ci parla del giorno dell’incidente, dell’assurdità dell’evento, della necessità di reagire con determinazione alla morte della figlia affinché lei possa continuare a vivere.

“Ci sono genitori che hanno perso i figli che spesso ci hanno detto: Sarebbe stato meglio se non fosse mai nato.

Noi invece ringraziamo Dio per averci fatto godere nostra figlia per 18 anni”…

Sono parole che rimangono impresse in fondo all’anima, che non danno spazio all’indifferenza e che ci fanno sentire fortunati nell’essere testimoni di un così grande esempio di vita, nel ricevere un’opportunità di crescita tanto significativa.

Tra un bicchiere di vino e le note di una chitarra sentiamo tra di noi l’indiscutibile presenza di Filomena; la sentiamo nel vento che ci accarezza, tra le fiamme vive di un fuoco incessante, la sentiamo ridere e chiacchierare…

Grazie Angelo, per ciò che hai fatto e che continui a fare per chi ti ha tanto amato.