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domenica 23 novembre 2008

Papa: Se ognuno pensa solo ai propri interessi il mondo va in rovina.

CITTA' DEL VATICANO (23 Novembre) - "Se ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina". Lo rimarca il Papa, dopo aver ricordato il mandato evangelico dell'amore per il prossimo, che ha "segnato la storia dei popoli di cultura cristiana: la gerarchia dei valori, le istituzioni, le molteplici opere benefiche e sociali". Durante l'Angelus recitato dalla finestra del suo studio su piazza San Pietro davanti ad alcune migliaia di pellegrini e turisti infreddoliti, Benedetto XVI ha riflettuto sul racconto del giudizio universale fatto nel vangelo di Matteo: "Le immagini sono semplici, il linguaggio è popolare, - ha commentato - ma il messaggio è estremamente importante: è la verità sul nostro destino ultimo e sul criterio con cui saremo valutati. 'Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto' e così via. Chi non conosce questa pagina? Fa parte della nostra civiltà. Ha segnato la storia dei popoli di cultura cristiana: la gerarchia di valori, le istituzioni, le molteplici opere benefiche e sociali". "Se mettiamo in pratica l'amore per il nostro prossimo, secondo il messaggio evangelico, - ha osservato papa Ratzinger - allora facciamo spazio alla signoria di Dio, e il suo regno si realizza in mezzo a noi. Se invece ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina"."Nessun ordinamento politico possa più, in nome di una ideologia, negare i diritti della persona umana e la sua libertà e dignità". E' l'auspicio del Papa, espresso in lingua ucraina nei saluti multilingue dopo l'Angelus, a partire dal ricordo dalla "grande carestia" innescata dalle politiche di Stalin agli inizi degli anni Trenta e che causò la morte per fame di milioni di persone. Secondo alcuni storici e il governo ucraino, la carestia fu innescata intenzionalmente per sterminare gli ucraini, tanto che questi la catalogano come un vero e proprio genocidio e come tale la commemorano il quarto sabato di novembre. "Rivolgo - ha detto dunque Benedetto XVI secondo la traduzione delle sue parole in ucraino - un cordiale saluto ai pellegrini ucraini. Cari fratelli e sorelle, in questi giorni ricorre il 75/o anniversario dell'Holodomor - la 'grande carestia' - che negli anni 1932-1933 ha causato milioni di morti in Ucraina e in altre regioni dell'Unione Sovietica durante il regime comunista. Nell'auspicare vivamente - ha aggiunto - che nessun ordinamento politico possa più, in nome di una ideologia, negare i diritti della persona umana e la sua libertà e dignità, assicuro la mia preghiera per tutte le vittime innocenti di quella immane tragedia, e invoco la santa Madre di Dio perché aiuti le Nazioni a procedere sulle vie della riconciliazione e costruire il presente e il futuro nel rispetto reciproco e nella ricerca sincera della pace". Dopo l'Angelus il Papa ha ricordato anche le prossime beatificazioni a Nagasaki dei 188 martiri giapponesi del XVII secolo e a Cuba di fratel José Olallo Valdes.

Fonte :

http://www.ansa.it/

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