Ieri, 31 Gennaio 2010, si è tenuta la IV° edizione del "Giorno della Memoria" del Gruppo Itaca, presso l'Oratorio della Chiesa Immacolata Concezione (Villaggio) di Montalto Uff. Scalo (Cs).
Con forte commozione possiamo dire di esser riusciti a trasmettere questo messaggio che ci viene dal cuore..questo "Non dimenticare.."
La rappresentazione, strutturata in due tempi, ha visto presentare inizialmente due pannelli fotografici sul Campo Ferramonti di Tarsia (Cs), poi una commedia musicale interpretata e scritta interamente dai ragazzi del gruppo.
Ringraziamo veramente di cuore le circa 150 persone che hanno partecipato alla serata e per le emozioni che ci hanno trasmesso, Padre Gerardo e Padre Domenico per il loro sostegno , Denise per i trucchi, Giuseppe Sciacca per i suoi consigli e tutti coloro che ci aiutano in tutto questo...
Grazie..
Il Gruppo Itaca è attiva nel sociale dal 2008 con raccolta tappi, trasporto sangue cordonale ed eventi utili alla raccolta da fondi da destinare il beneficenza. Il Nostro motto: "E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare."
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lunedì 1 febbraio 2010
lunedì 19 gennaio 2009
Fondazione Ferramonti : Memoria Meeting 2009.
Il programma del 2009 per il Memoria Meeting.
Qui la locandina ingrandita :
http://www.fondazioneferramonti.it/memoria3.php
Il sito ufficiale :
http://www.fondazioneferramonti.it/index.php
Qui la locandina ingrandita :
http://www.fondazioneferramonti.it/memoria3.php
Il sito ufficiale :
http://www.fondazioneferramonti.it/index.php
sabato 10 gennaio 2009
Giorgio Perlasca.
Giorgio Perlasca, un "Giusto tra le Nazioni".
Un Eroe.
Un uomo che non ha voltato le spalle al più grande errore commesso dall'umanità. La persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico.
Un uomo che ha costruito un personaggio intorno a se, rischiando la propria vita.
Un uomo con il dono dell'Amore per il suo Prossimo.
Questo era Giorgio Perlasca.
Eppure quest'uomo che salvò 5.200 ebrei (circa) dalla persecuzione, non disse mai : Io ho fatto questo....
Mai.
In silenzio.
Teneva dentro se questo ricordo. Questo operato. Sapeva che, era tutto quello che doveva essere fatto.
Ma lo sapeva solo lui.
Fino a quanto delle donne lo cercarono per ringrziarlo. Solo allora raccontò al mondo intero la sua grande impresa.
Giorgio Perlasca racconta l'Amore, il desiderio di voler essere utile a gli altri.
Il Gruppo Itaca, con ammirazione, ricorda questo Grande Uomo.
Il link della Fondazione Giorgio Perlasca :
http://www.giorgioperlasca.it/intro.html
Un Eroe.
Un uomo che non ha voltato le spalle al più grande errore commesso dall'umanità. La persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico.
Un uomo che ha costruito un personaggio intorno a se, rischiando la propria vita.
Un uomo con il dono dell'Amore per il suo Prossimo.
Questo era Giorgio Perlasca.
Eppure quest'uomo che salvò 5.200 ebrei (circa) dalla persecuzione, non disse mai : Io ho fatto questo....
Mai.
In silenzio.
Teneva dentro se questo ricordo. Questo operato. Sapeva che, era tutto quello che doveva essere fatto.
Ma lo sapeva solo lui.
Fino a quanto delle donne lo cercarono per ringrziarlo. Solo allora raccontò al mondo intero la sua grande impresa.
Giorgio Perlasca racconta l'Amore, il desiderio di voler essere utile a gli altri.
Il Gruppo Itaca, con ammirazione, ricorda questo Grande Uomo.
Il link della Fondazione Giorgio Perlasca :
http://www.giorgioperlasca.it/intro.html
venerdì 2 gennaio 2009
Giorno della Memoria 2009 Cosenza.
Lasciato alle spalle il vecchio anno, il Gruppo Itaca ritorna in "fabbrica" per un nuovo progetto.
Il Giorno della Memoria 20o9 "Per non dimenticare.." III° Edizione.
In ricordo dello sterminio e della persecuzione del popolo Ebraico. Giornata organizzata per condividere una pagina di storia, che ancora oggi fa parlare di se come uno dei più grandi errori fatti dall'uomo."Uccidere un suo fratello".
Ricordare per non ripetere.
La giornata avrà luogo presso l'Oratorio della Chiesa Immacolata Concezione (Villaggio) di Montalto Uffugo Scalo (CS), il giorno 1 Febbraio alle ore 17.00.
Nella sezione appuntamente potete scaricare la locandina con il resto del programma.
Ricordiamo inoltre la giornata che verrà organizzata presso il Campo Ferramonti di Tarsia (http://www.fondazioneferramonti.it/).
Per info vi preghiamo di contattarci.
Il Giorno della Memoria 20o9 "Per non dimenticare.." III° Edizione.
In ricordo dello sterminio e della persecuzione del popolo Ebraico. Giornata organizzata per condividere una pagina di storia, che ancora oggi fa parlare di se come uno dei più grandi errori fatti dall'uomo."Uccidere un suo fratello".
Ricordare per non ripetere.
La giornata avrà luogo presso l'Oratorio della Chiesa Immacolata Concezione (Villaggio) di Montalto Uffugo Scalo (CS), il giorno 1 Febbraio alle ore 17.00.
Nella sezione appuntamente potete scaricare la locandina con il resto del programma.
Ricordiamo inoltre la giornata che verrà organizzata presso il Campo Ferramonti di Tarsia (http://www.fondazioneferramonti.it/).
Per info vi preghiamo di contattarci.
domenica 21 dicembre 2008
Israel Kalk.
Milano, ottobre 1939: l’ingegnere Israel Kalk, ebreo, nato in Lettonia ma trasferitosi a Milano dove si era laureato in ingegneria e si era sposato con una cittadina "ariana", organizza, con un piccolo gruppo di amici, la Mensa dei bambini, che accoglie i figli dei profughi ebrei giunti in Italia nel 1938 e nel 1939 dalla Germania, dall’Austria, dalla Polonia, dalla Cecoslovacchia e sfuggiti alla recrudescenza delle persecuzioni antisemite.


Questi esuli, spesso poverissimi, erano sottoposti in Italia alla minaccia di espulsione entro sei mesi (decreto legge del 7 settembre 1938).
La Mensa dei bambini viene in loro aiuto e offre ai ragazzi un pasto al giorno, assistenza medica, doposcuola e una casa in cui trascorrere alcune ore serenamente.
L’attività della Mensa, che continuerà fino all’agosto 1943, si estende poi all’assistenza ai profughi ebrei anziani e ai malati ricoverati negli ospedali milanesi. Il sostegno finanziario proviene dai contributi offerti da benefattori milanesi, ebrei e non, all’istituzione, tollerata dalle autorità fasciste ma sottoposta a continui, a volte vessatori, controlli da parte della polizia.
La ricerca, condotta principalmente sul fondo Kalk, conservato presso la Fondazione Centro Documentazione Ebraico Contemporaneo (Milano), ricostruisce una inedita quanto insolita iniziativa, analizzando i rapporti tra la Mensa, le autorità cittadine e il mondo ebraico nel contesto di una città investita dalle vicende della seconda guerra mondiale.
Kalk ha conservato anche una grande messe di materiale documentario sulla sua attività in favore dei profughi ebrei rinchiusi dopo l'entrata dell'Italia in guerra (giugno del 1940) in campi di internamento nell'Italia meridionale. In particolare, si è occupato dei prigionieri del campo di Ferramonti di Tarsia presso Cosenza in Calabria dove, con permessi speciali, si è potuto recare più volte di persona per proseguire la sua opera di assistenza.


Il primo nucleo documentario del fondo Israele Kalk si costituisce nel 1939, quando il benefattore iniziò a conservare e a raccogliere le carte relative all'organizzazione di soccorso ai bambini profughi ebrei che egli stesso aveva creato nello stesso anno e denominato Mensa dei Bambini, con sede in via Guicciardini a Milano.
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Shoah
Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia.

Il campo aveva una ricezione di 3000 posti ed era dotato di 92 baracche di tre tipi diversi.

Si viene internati a Ferramonti per effetto delle leggi razziali ma anche per motivi di sicurezza pubblica.
Secondo il regolamento, i detenuti sono sottoposti a tre appelli (alle 9, alle 12 e alle 19), che nella maggior parte dei casi si riducono a due.
Benche proibite dal regolamento del campo, le uscite possono essere autorizzate in via eccezionale: un'eccezione che si ripete cosi spesso da allarmare nel 1943 le autorita di Roma.
Benche proibite dal regolamento del campo, le uscite possono essere autorizzate in via eccezionale
I detenuti infatti hanno diritto a uscire per consultare un medico specialista, in caso di morte o malattia grave di un parente stretto o, ancora, per presentarsi a un esame o a un concorso. Infine, non esiste lavoro obbligatorio ed e permesso ricevere pacchi. Cio nonostante, Ferramonti è un campo di detenzione severo, circondato dal filo spinato, costruito in una regione insalubre, il che provocherà dei casi di malaria.
Sottolineiamo la presenza della malaria, in quanto costituisce una minaccia permanente: alla minima pioggia,l'acqua ristagna nel campo. Le condizioni igieniche sono assai mediocri.
Si può tuttavia contare su una vera infermeria e, sebbene non sia eccessivamente apprezzato, il primo medico fa comunque il suo dovere.
Quanto al cibo, si rivelera sufficiente, perlomeno sino al 1943, data in cui si registra un netto degrado. A meta agosto del 1943 la razione di pane, accompagnata da una brodaglia che assomiglia vagamente a una minestra, si riduce infatti in modo drastico a 150 grammi.
Il campo era diretto da un commissario per la sicurezza pubblica, coadiuvato da un vice, una decina di agenti e 75 uomini della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN).
Il campo era diretto da un commissario per la sicurezza pubblica, coadiuvato da un vice, una decina di agenti e 75 uomini della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN).
Un detenuto era eletto capobaracca dai compagni e l'insieme dei capibaracca eleggeva un capocampo, l'interlocutore privilegiato della direzione. Anche in questo caso bisogna riconoscere che, per quanto severo, il campo di Ferramonti ha ben poco a che vedere con quelli nazisti.

Guardiani e internati festeggiano insieme il capodanno del 1943 e il direttore tiene un discorso di cui molti si ricorderanno a lungo: Chi lo sa? Tra un anno forse i nostri ruoli saranno invertiti, io potrei essere internato e voi i miei custodi!
Come scrive un autore di una minuziosa cronaca del campo:
Ferramonti non è Dachau, è un lager di Mussolini. Ferramonti fu certamente un campo di concentramento, ma soprattutto un campo d'attesa, un campo che isolava ma nel contempo proteggeva.

Link:
lunedì 10 novembre 2008
Notte dei cristalli 70 anni dopo.
CITTA' DEL VATICANO (9 Novembre) - Nel ricordare il 70° anniversario della "Kristallnacht", la "Notte dei cristalli" in cui i nazisti cominciarono lo sterminio degli ebrei, Papa Benedetto XVI ha detto di provare ancora oggi dolore «per quanto accadde in quella circostanza» e ha espresso la sua «profonda solidarietà al mondo ebraico».
«Ricorre quest'oggi - ha detto il Papa alla fine dell'Angelus - il 70° anniversario di quel triste avvenimento, verificatosi nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, quando si scatenò in Germania la furia nazista contro gli ebrei. Furono attaccati e distrutti negozi, uffici, abitazioni e sinagoghe, furono anche uccise numerose persone, dando inizio alla sistematica e violenta persecuzione degli ebrei tedeschi, che si concluse nella Shoah. Ancora oggi provo dolore per quanto accadde in quella tragica circostanza, la cui memoria deve far sì che simili orrori non si ripetano mai più e che ci si impegni , a tutti i livelli, contro ogni forma di antisemitismo e discriminazione, educando sopratutto le nuove generazioni al rispetto e all'accoglienza reciproca. Invito inoltre a pregare per le vittime di allora e ad unirvi a me nel manifestare profonda solidarietà al mondo ebraico».
Fonte :
http://www.ilmessaggero.it/
Link utili :
http://www.fondazioneferramonti.it/index.php
http://www.osservatorioantisemitismo.it/
«Ricorre quest'oggi - ha detto il Papa alla fine dell'Angelus - il 70° anniversario di quel triste avvenimento, verificatosi nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, quando si scatenò in Germania la furia nazista contro gli ebrei. Furono attaccati e distrutti negozi, uffici, abitazioni e sinagoghe, furono anche uccise numerose persone, dando inizio alla sistematica e violenta persecuzione degli ebrei tedeschi, che si concluse nella Shoah. Ancora oggi provo dolore per quanto accadde in quella tragica circostanza, la cui memoria deve far sì che simili orrori non si ripetano mai più e che ci si impegni , a tutti i livelli, contro ogni forma di antisemitismo e discriminazione, educando sopratutto le nuove generazioni al rispetto e all'accoglienza reciproca. Invito inoltre a pregare per le vittime di allora e ad unirvi a me nel manifestare profonda solidarietà al mondo ebraico».
Fonte :
http://www.ilmessaggero.it/
Link utili :
http://www.fondazioneferramonti.it/index.php
http://www.osservatorioantisemitismo.it/
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